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Giornale del Popolo

  La poesia romanda in Francia (Francesco Biamonte)

INTERVISTA - Emmanuel Laugier, poeta e critico francese, analizza il nuovo interesse della capitale francese per la poesia della Svizzera di lingua francese, agli onori di un'antologia appena pubblicata dall'Editore Seghers, a Parigi.

La Francia scopre la poesia romanda

di Francesco Biamonte

Con la pubblicazione dell'antologia La Poésie en Suisse romande depuis Blaise Cendrars, presso il prestigioso editore parigino Seghers, prosegue e s'intensifica l'interesse dell'editoria francese per la letteratura del nostro paese: lo stesso editore ha, infatti, recentemente dedicato tre volumi saggistici (e antologici) alle figure di Philippe Jaccottet, Gustave Roud e Anne Perrier (nei primi due casi si tratta di riedizioni), mentre Poche-Poésie di Gallimard ha pubblicato con successo, nel 2002, le prose poetiche di Roud. L'antologia curata dalla traduttrice e critico letterario Marion Graf e dalla poetessa e studiosa di letteratura José-Flore Tappy è stata ampiamente commentata e lodata dalla stampa romanda. Le Cultur@ctifSuisse ha pensato di offrire ai suoi lettori un punto di vista diverso, interrogando su quest'antologia Emmanuel Laugier, poeta e critico letterario francese, curatore di riviste e antologie sulla poesia contemporanea in Francia.

Emmanuel Laugier, secondo lei questa antologia mostra un nuovo interesse della Francia nei confronti della poesia romanda? Se così è, come si spiega, e, soprattutto, siamo di fronte ad un movimento di riscoperta non effimero?

Senz'ombra di dubbio, se si osservano i molti progetti editoriali che mettono in valore oggi le letterature svizzere (con uno sforzo più ampio nei confronti dell'area francofona). La Francia comincia a rendersi conto della ricchezza e pluralità di voci che, in particolare per l'espressione poetica, compongono il paesaggio letterario elvetico. Sempre che abbia un senso circoscrivere ancora le diverse forme d'espressione ad un ambito nazionale preciso. Direi tuttavia che oggi questa produzione letteraria è meno nascosta, anche perché ci sono case editrici che cercano di dare visibilità ai suoi autori: penso in particolare alle Edizioni Empreintes, a Zoé, o alle francesi Editions L'Escampette che hanno pubblicato l'opera completa di Anne Perrier. E' chiaro che un poeta come Pierre Chappuis è ben più noto in Francia, per il semplice fatto che una casa editrice parigina (José Corti) ha deciso, negli ultimi dieci anni, di seguire regolarmente il suo lavoro. Ma si potrebbero citare molti esempi di un certo isolamento - editoriale e letterario - della Svizzera Romanda. Criticare la mancanza di reale curiosità che gli editori parigini hanno prestato alle grandi province (e la Svizzera è una di queste, dal profilo letterario), ma anche rimproverare al semplice lettore, in generale, di mancare d'iniziativa, di curiosità. Perché non leggere, ad esempio, un autore come Jean-Marc Lovey, il cui lavoro linguistico e prosodico è interessante quanto quello di Valère Novarina (presente nell'antologia Seghers e per metà svizzero); o prestare attenzione alla ricca proposta dell'Age d'Homme, un editore che ha osato aprire molte nuove strade, pubblicando ad esempio con assiduità l'opera di Jean Vuilleumier, i Carnets di Geroges Haldas, oppure un'eccellente traduzione (nel 1978!) di Robert Walser.

Nella prestigiosa antologia della poesia francese del Novecento, curata per l'editore Gallimard da Jean-Baptiste Para, i romandi scoprono con stupore che alcune delle figure tutelari della nostra poesia sono assenti (Roud e Lossier, in special modo). Come lo spiega?

Un'antologia non può che riflettere una mancanza d'interesse più generale per la poesia al di fuori dei confini francesi, anche perché si basa su una scelta di autori per forza di cose ristretta. Ma è certo che c'è antologia e antologia: alcune opere restano nei confini del conosciuto, altre osano avventurarsi su sentieri meno battuti. Non mi sento di criticare l'opera di Para, un lavoro di vastissima portata, ma è indubbio che questo genere di compendio non sfugge a una volontà di semplificazione, che valorizza quel che già in parte è noto.

Per non fermarci alla poesia svizzera, quale posto ha, in Francia, la produzione di altre "province della francofonia", come il Belgio o il Québec? C'è un risveglio d'interesse anche per queste "consorelle"?

Non saprei rispondere con precisione. Certamente si può affermare che le resistenze della Francia nei confronti della poesia romanda, la sua incapacità di superare le frontiere e integrarle in un discorso più ampio sulla geografia letteraria, produce gli stessi effetti anche per il Belgio e per il Canada, tanto più con un oceano di mezzo. Gli scrittori belgi sono sicuramente più noti, in Francia (penso a Eugène Savitzkaya, pubblicato dalle Editions de Minuit), ma con una marginalizzazione della componente fiamminga (fatta eccezione per Hugo Claus), che in campo poetico produce opere formidabili.

Nella sua prefazione all'Antologia della poesia romanda, Bruno Ducey (direttore editoriale di Seghers) cita l'editore Bertil Galland per ricordare il "principio di una diversità essenziale", che gli autori romandi rivendicherebbero. La quarta di copertina insiste al contrario sul carattere indefinibile del paesaggio poetico in questione. Cosa ne pensa di questa contraddizione?

Credo che l'identità nazionale sia un aspetto relativamente poco interessante in una produzione letteraria o in una poetica. Certo si possono scovare delle tracce identitarie qua e là. Ma ogni scrittura, direi quasi malgrado se stessa, tende a fondare una propria officina interiore, amalgamando tutto: la lingua del luogo e il gergo personale, la terra e gli effluvi antidiluviani che la aspirano e la ispirano, se mi è consentito esprimermi in tal modo; ogni poeta farà ruzzolare la propria voce negli ingranaggi sui propri, perché la sua logica è sempre quella dello scarto, dell'obliquo, della diagonale. Con la peculiarità di essere fedele sempre e solo alle proprie infedeltà, foss'anche fino al punto, come diceva Leopardi, di arrivare ad odiare il proprio paese natale.

Adattamento italiano: LeCultur@ctifSuisse

L'interview complet en français: http://www.culturactif.ch/livredumois/mars05poesie.htm


Page créée le 15.03.05
Dernière mise à jour le 15.03.05

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