Uscita l'ultima raccolta di versi dello scrittore luganese Gilberto Isella

I boschi intorno a Sils-Maria

I boschi intorno a Sils-Maria è il titolo dell'ultima raccolta di versi dello scrittore luganese Gilberto Isella, ritmata dalle pregevoli incisioni di Valerio Righini, appena uscita per i tipi delle edizioni L'officina del libro di Sondrio.

Ai noti e frizzanti paesaggi dell'Engadina evocati dal titolo, rimandano, pur senza alcuna precisione naturalistica, i versi e le immagini del libro. Se il paesaggio grigionese è già reperibile nella tradizione figurativa che passa per Giovanni Segantini, Giovanni Giacometti, Cuno Amiet, o ad esempio, per quanto riguarda la poesia, nell'opera di Remo Fasani, il volumetto di Isella e di Righini, pur partendo dal riconoscimento e dalla caratterizzazione geografica, mira alla rarefazione e all'investitura simbolica, al superamento dei limiti spazio-temporali e alla scoperta di una via di attraversamento allegorico.

Come nelle acqueforti di Righini la rappresentazione del paesaggio è trasgredita dall'immissione di elementi, tratti o angolature a valenza fortemente ortogonale, così nei versi di Isella l'esercizio di svelamento simbolico e di ricerca di senso tende all'estrazione di immagini geometricamente connotate. Rassegnato ad utilizzare coordinate provenienti da un punto d'origine conosciuto, l'io definisce la posizione esistenziale che gli è propria per collocarsi idealmente al centro degli spazi osservati. Lo si vede, ad esempio, in versi come i seguenti :

"Cerchio di vette
e di lago si chiude
più stridente e ubriaco
di questo pozzo a stella
sospeso
allo squilibrio del vento"
(pag.32)

"La bella curva astratta
rimane nel cielo che si scioglie
e in quella sua dolcezza sconfina
nelle nevi"
(pag.43)

Paesaggio e linguaggio artistico si contrappongono o, secondo i casi, si sovrappongono, in forza dell'enigma che, se risolto, ne rivelerebbe la comune grammatica costitutiva :

"Sgrammaticatura di cime
più volte apparsa nel volo
a picco delle frasche".

Lo stretto rapporto tra immagini e versi non è dato, perciò, dal comune referente occasionale, ma dal comune tipo di attenzione decifrativa, esercitata sulle linee di forza, geometrica e simbolica, che il paesaggio dispone, inevitabilmente, intorno all'osservatore-de-cifratore. Non è senza significato, si può ancora notare, che tra i titoli delle incisioni di Righini si ritrovino elementi lessicali propri dei versi di Isella (specchio, dente alto, lignee braccia, cella, curva), a conferma di una profonda sintonia, se non di un comune progetto artistico, tra i due artisti.

Versi e immagini ridisegnano allora un territorio che si offre come intreccio di percorribilità geografica, sensoriale e metafisica, Nei versi, in particolare, luoghi geografici, spazi interiori e varchi metafisici si dispongono nella continuità di una mappa multidimensionale, in grado di segnalare "chiasmi petrosi", "squame di spazio", "siepi d'acqua", "lacrime di antichi occhi". Si offre così al lettore la rara occasione, e oggi invero rarissima, di non aprire invano il proprio personale "carniere dei segni" in presenza di testi brevi di folgorante intensità e di efficacia formale estrema.

(G. Isella-V. Righini, I boschi intorno a Sils-Maria, Pref. di G. Mascioni, Sondrio, L'officina del libro, 2000, lire 25'000).

Alberto Roncaccia

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